Bologna, 10 luglio 2017 – La sostenibilità – in particolare quella ambientale - rappresenta ormai un vocabolo di uso comune e un obiettivo condiviso a livello planetario da cittadini, imprese e politici (ad esclusione forse di Trump) e anche nel caso del vino la sensibilità degli stessi consumatori verso questa tematica aumenta di giorno in giorno. Complici anche gli effetti dei cambiamenti climatici che, a differenza di quanto stimato dagli esperti, si possono ormai toccare con mano quotidianamente (e non solo nel lungo periodo), sono svariati i programmi di sostenibilità attivati in giro per il mondo, dall’Australia alla Nuova Zelanda, dal Sudafrica al Cile, dalla Francia agli Stati Uniti. Nel caso della contea di Sonoma in California (la seconda dello Stato per estensione del vigneto dopo San Joaquin), ad oggi il 60% della superficie vitata è certificata “sostenibile” (circa 14.000 ettari) ma l’obiettivo è di arrivare al 100% entro il 2019.
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