Il 4 Marzo 2015 è stato approvato in Commissione Agricoltura del Senato il Collegato Agricolo alla manovra di finanza pubblica 2014 riguardante disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo, agroalimentare e della pesca.
Il Disegno di Legge n. 1328, introduce importanti novità e modifiche nel campo della sicurezza agroalimentare, nei settori della pesca e dell’acquacoltura, nonché del comparto agricolo.
I punti salienti del Collegato riguardano soprattutto le semplificazioni nel settore agricolo, l’introduzione di disposizioni penali in materia di sicurezza agroalimentare, l’istituzione di nuovi strumenti per favorire i processi di affiancamento economico e gestionale dei giovani nell’attività d’impresa agricola e la redazione di un pacchetto normativo dedicato alla pesca e dell'acquacoltura con semplificazioni specifiche e mutui a tasso zero estese anche a queste tipologie produttive.
In particolare per quanto riguarda gli interventi sul piano delle semplificazioni e lotta alla burocrazia in proseguimento al piano “crescita digitale”, degne di nota sono il pagamento anticipato dei fondi europei a giugno 2015, l’istituzione dell’anagrafe unica delle aziende agricole, la sincronizzazione dei sistemi regionali con il Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), l’integrazione del fascicolo aziendale, la banca dati unica dei certificati e la domanda unificata (unica domanda di aiuto dal 2016).
Infine, il DDL delega al Governo la creazione del Codice Agricolo al fine di riunire tutte le norme in materia agricola, compresi i settore della pesca e dell’acquacoltura, e prevede una razionalizzazione degli enti vigilati dal MiPAAF (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali), oltre all’istituzione della banca delle terre agricole per contrastare l’abbandono delle terre e creare una migliore connessione tra domanda e offerta dei terreni agricoli.
Il Collegato Agricolo mira al rafforzamento e al sostegno della competitività di un comparto fondamentale per l’economia del nostro Paese, non solo in termini di prodotti di qualità ma anche di possibilità lavorative e di sviluppo, come dimostrano i quasi 60mila nuovi occupati nel 2014 del settore agricolo.